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Urban Tech District. Dubai progetta un nuovo distretto tecnologico

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All’insegna dell’innovazione urbana, a Dubai è previsto un nuovo distretto tecnologico sviluppato da URB per l’area Creekside di Al Jaddaf. Il distretto mira a generare oltre quattromila posti di lavoro nelle tecnologie urbane, nell’istruzione e nella formazione.

Il nuovo distretto urbano

Il nuovo distretto urbano raccoglie le curiosità di molti imprenditori, e non solo quelli di Dubai, ma anche di quelli che guardano all’emirato per la prossima sede della loro società. Perché? Perché questo distretto “fa tendenza” e promette di incoraggiare un ecosistema tecnologico collaborativo. 

Il distretto fornirà strutture per la formazione, la ricerca, le conferenze, l’incubazione di imprese, spazi di lavoro condivisi e uffici dedicati. Ospiterà anche un istituto di tecnologia urbana, che spera di guidare l’innovazione investendo nella ricerca applicata e consentendo partenariati pubblico-privato.

L’idea al centro: l’innovazione

Il concetto alla base dello sviluppo di questo progetto avveniristico ruota attorno all’idea che l’innovazione e i centri di ricerca come questi possono informare l’evoluzione delle città future. Una prova di futuro quindi? Si può dire così, effettivamente. Noi di QuiDubai lo abbiamo visto da vicino e possiamo raccontare ai nostri lettori cose che voi umani…

Il distretto urbano abilitato alla tecnologia cerca di fornire soluzioni alle sfide nella disponibilità di cibo, produzione di energia, raccolta dell’acqua e gestione dei rifiuti zero. Mira inoltre a sviluppare condizioni di vita più eque integrando le tecnologie nella pianificazione delle città, affrontando al contempo le sfide ambientali e le minacce del cambiamento climatico.

Si prevede che lo sviluppo diventi un distretto a emissioni zero nette, aiutando anche le aziende partner a ridurre la loro impronta di carbonio. Ogni azienda del distretto dovrebbe iscriversi a un programma di coinvolgimento a zero che prevede emissioni di carbonio per tutti gli inquilini, e prevede di affrontare le emissioni aumentando la consapevolezza collettiva e ottimizzando le prestazioni operative. La progettazione degli edifici utilizza strategie passive e attive per ridurre il fabbisogno energetico complessivo dell’edificio. Per fornire efficienza e sicurezza occupazionale, l’illuminazione interna e la temperatura vengono regolate automaticamente da sensori che monitorano variabili come il numero di occupanti in una stanza, l’ora del giorno e le condizioni meteorologiche esterne.

Gli spazi interni presentano anche un design biofilico. L’architettura e l’urbanistica biofiliche sono opposte all’architettura e all’urbanistica patogene. Le reti, i flussi e la città integrata promuove dunque il benessere e migliora l’ambiente, sia di vita che quello del lavoro. Il distretto, infatti, offre una vasta gamma di aree di lavoro flessibili, che integrano il verde e gli elementi naturali come un modo collaudato per aumentare la creatività, la produttività e la felicità dei dipendenti. Anche gli spazi ricreativi con alberi e giardini paesaggistici sono integrati nel design del quartiere. L’Urban Tech Institute integrato migliora ulteriormente questo sistema collaborativo promuovendo eventi di networking, conferenze, workshop, conferenze e mostre. Nel complesso, l’Urban Tech District mira a fornire il supporto necessario agli innovatori e agli imprenditori per sviluppare città più vivibili e resilienti.

Tanto per fare un passo lateralmente, vogliamo brevemente raccontarvi quello che succede nel mondo. In tutto il pianeta i campus dell’innovazione stanno affrontando vari temi e sfide degli ambienti urbani. Dubai si fa portavoce, quindi, di una tendenza globale che impegnerà architetti, ingegneri e urbanisti per i prossimi anni. 

A Chicago, ad esempio, OMA ha recentemente presentato il progetto della nuova sede del Discovery Partners Institute che offre spazi per uffici, laboratori e aule dove gli studenti dell’Università dell’Illinois System possono incontrare i professionisti del settore. a San Sebastian, BIG ha vinto un concorso per la progettazione di un centro di ricerca e innovazione culinaria, mentre Snøhetta sta progettando l’edificio centrale per il Ford’s Research & Engineering Campus a Dearborn, nel Michigan.

Dubai si propone già oggi come capèitale mondiale dell’innovazione tecnologica, del green e del lavoro a misura d’uomo.

Paul Fasciano

Direttore di QuiDubai.com, Paul k. Fasciano è un Mental Coach prestato al mondo della comunicazione. E' anche Business Coach, Consulente, Editore e Autore.

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