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L’Opera di Dubai: cultura senza confini sotto la guida di Paolo Petrocelli

Tempo di lettura : 5 minuti

L’Opera di Dubai è diventata un epicentro delle arti dello spettacolo nel Medio Oriente, attraendo un pubblico globale. Con una nuova stagione ricca di spettacoli e produzioni, l’Opera di Dubai si sta evolvendo come una “Casa delle Culture” sotto la guida di Paolo Petrocelli, il suo CEO. Questo articolo esplora il ruolo di Petrocelli nel plasmare l’Opera di Dubai come un luogo di musica “senza confini”.

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Un Leader Visionario

Paolo Petrocelli non è solo il CEO dell’Opera di Dubai; è un visionario che sta ridefinendo il concetto di cosa significhi essere un centro per le arti dello spettacolo nel 21° secolo. Con una formazione in musicologia e una carriera che spazia da Santa Cecilia all’Opera di Roma, Petrocelli porta con sé una ricchezza di esperienze e una profonda comprensione del potere unificante dell’arte.

La sua idea di trasformare l’Opera di Dubai in una “Casa delle Culture” non è solo un slogan; è una filosofia operativa. Petrocelli vede l’Opera come un luogo dove le barriere linguistiche e culturali vengono abbattute, e dove artisti di ogni nazionalità possono esprimersi liberamente. Questo è particolarmente rilevante in una città come Dubai, che è di per sé un crogiolo di culture.

Ma Petrocelli va oltre la semplice diversità artistica. La sua visione è quella di creare un’esperienza che sia tanto impareggiabile quanto memorabile. Vuole che ogni spettacolo all’Opera di Dubai non sia solo un evento, ma un’esperienza che rimanga impressa nella memoria del pubblico. Che si tratti di un balletto classico, di un concerto di musica contemporanea o di un’opera lirica, l’obiettivo è di toccare l’anima e arricchire la mente.

Un Linguaggio Universale

“Entrando nella nuova stagione, siamo immensamente orgogliosi della notevole diversità artistica che caratterizza il nostro cartellone di spettacoli e produzioni, che si rivolgono all’intera comunità e riuniscono sul palcoscenico della nostra eccezionale sede prestigiose compagnie e celebri artisti di tutto il mondo”, afferma Paolo Petrocelli, il quale mostra di credere fermamente nel potere della musica come linguaggio universale che può unire le persone al di là delle differenze apparenti.

Questa è la ragione per cui la programmazione dell’Opera di Dubai è così eclettica, spaziando dalla lirica alla musica pop, dal jazz al teatro. Ogni genere musicale ha il potere di parlare a un diverso segmento della società, e la visione di Petrocelli è quella di utilizzare questa universalità per creare un dialogo più ampio e inclusivo.

Un altro aspetto fondamentale della visione di Petrocelli è il coinvolgimento della comunità. Riconosce l’importanza di rendere l’arte accessibile a tutti, non solo a un’élite culturale. Questo è evidente nella varietà di spettacoli offerti, progettati per attrarre diversi gruppi demografici, dalle famiglie ai giovani appassionati di musica e ai turisti internazionali.

Dunque, la visione di Paolo Petrocelli per l’Opera di Dubai è tanto ambiziosa quanto inclusiva. Non si tratta solo di offrire spettacoli di alta qualità, ma di creare un ambiente in cui l’arte possa fiorire in tutte le sue forme e toccare la vita delle persone in modi significativi e duraturi. È una visione che va ben oltre i confini geografici e culturali, puntando a creare un legame universale attraverso il potere dell’arte.

Una Stagione Ricca e Diversificata

Nella nuova stagione dell’Opera di Dubai, il calendario è ricco di appuntamenti che spaziano dalla lirica al balletto, dai concerti ai musical. La stagione inizia con il balletto di Čajkovskij ‘Il lago dei cigni’, in programma dall’8 al 10 settembre. Questo sarà seguito dall’opera di Puccini ‘Madama Butterfly’, il 12 e 13 settembre. Entrambe le produzioni vedranno la partecipazione del Balletto di Stato ungherese e dell’Opera di Stato ungherese.

Un evento di particolare rilievo sarà il debutto dell’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano, che il primo dicembre presenterà un concerto di gala intitolato ‘A Concert for Tomorrow’. Questo concerto è in concomitanza con la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2023 (Cop 28) e mira a unire il pubblico in una dimostrazione di solidarietà e speranza. “Sono particolarmente lieto che l’Orchestra del Teatro alla Scala sia per la prima volta ospite dell’Opera di Dubai il primo dicembre – ha affermato Dominique Meyer, sovrintendente e direttore artistico del Teatro alla Scala di Milano -. Sul podio avremo Michele Gamba, un direttore d’orchestra ancora giovane ma che ha già diretto diverse produzioni alla Scala, e i cantanti di fama internazionale Aida Garifullina e Piero Pretti”.

Per la prima volta in Medio Oriente, l’ensemble MusicAeterna si esibirà in due concerti il 27 e 28 aprile 2024. Anche il Balletto dell’Opera di Roma farà il suo debutto negli Emirati Arabi Uniti il 25-26 maggio 2024 con lo spettacolo ‘Les deux nuits’.

Tra i balletti, spicca ‘Lo Schiaccianoci’, in programma dal 15 al 17 dicembre, e il debutto della Scuola di Ballo del Teatro alla Scala di Milano, una delle più importanti accademie di balletto classico del mondo, il 17-18 febbraio 2024.

Nel campo dei musical, ‘Matilda’ di Roald Dahl andrà in scena dal 3 al 15 ottobre, mentre ‘Il fantasma dell’opera’ sarà presentato dal 22 febbraio al 10 marzo 2024.

Infine, l’Opera di Dubai presenterà la sua versione del concerto di Capodanno il primo gennaio 2024, con l’Orchestra Sinfonica di Gerusalemme sotto la guida del direttore musicale Julian Rachlin.

L’Influenza Italiana

Paolo Petrocelli, con le sue radici italiane e un background culturale profondamente ancorato alla tradizione musicale italiana, ha fatto in modo che l’Italia occupi un posto di rilievo nella programmazione dell’Opera di Dubai. Questo impegno si manifesta in modo evidente con l’inclusione dell’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano nel calendario degli eventi. Il debutto dell’orchestra è un momento storico non solo per l’Opera di Dubai ma anche per l’intero panorama culturale degli Emirati Arabi Uniti.

Il concerto, intitolato “A Concert for Tomorrow“, sarà diretto da Michele Gamba, un direttore d’orchestra noto per il suo stretto legame con il Teatro alla Scala e per i suoi recenti successi a livello internazionale. Il repertorio sarà interamente italiano, con pezzi di compositori leggendari come Verdi, Puccini e Mascagni. Questa scelta non è casuale, ma è un omaggio alla ricchezza e alla diversità della tradizione musicale italiana, che Petrocelli intende portare sul palcoscenico di Dubai.

Inoltre, l’evento gode del sostegno istituzionale da parte del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e del ministero per i Beni e le Attività Culturali italiani. Questo rafforza ulteriormente il legame tra l’Italia e l’Opera di Dubai, sottolineando l’importanza della cultura come ponte tra nazioni diverse. A sottolineare l’importanza dell’evento, la sponsorizzazione è stata affidata a Plenitude, una consociata dell’azienda energetica italiana Eni, che condivide l’obiettivo di promuovere la cultura italiana all’estero.

In questo modo, Paolo Petrocelli non solo eleva il profilo culturale dell’Opera di Dubai ma rafforza anche i legami culturali tra l’Italia e gli Emirati Arabi Uniti, creando una sinergia che va oltre la mera esecuzione musicale.

Un Punto d’Incontro Multiculturale

Sotto la guida di Petrocelli, l’Opera di Dubai è diventata un punto d’incontro per una società multietnica e multireligiosa. La programmazione riflette questa diversità, con spettacoli che vanno dal jazz al pop, dalla danza alla lirica, e artisti provenienti da tutto il mondo.

Petrocelli sta lavorando per rendere l’Opera di Dubai un luogo dove la musica trascende i confini geografici e culturali. La sua visione include l’importazione della grande musica dell’Occidente e l’esportazione della musica araba, creando un dialogo culturale bidirezionale.

La prossima sfida per Petrocelli e l’Opera di Dubai è di non replicare il modello occidentale, ma di trovare una strada unica che rifletta la diversità e l’identità del Medio Oriente. Con oltre 40 eventi trasversali previsti per la nuova stagione, l’Opera di Dubai è sulla buona strada per diventare una casa delle culture globale.

L’Opera di Dubai, sotto la guida visionaria di Paolo Petrocelli, sta diventando un simbolo di inclusione e diversità artistica. Con una programmazione che riflette una gamma di culture e generi musicali, l’Opera di Dubai è veramente una “Casa delle Culture” dove la musica non conosce confini.

Vi invito a leggere la mia intervista integrale a Paolo Petrocelli su InsideMagazine.

Paul Fasciano

Direttore di QuiDubai.com, Paul k. Fasciano è un Mental Coach prestato al mondo della comunicazione. E' anche Business Coach, Consulente, Editore e Autore.

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