Negli ultimi anni, un numero crescente di medici italiani ha scelto di lasciare il proprio paese in cerca di opportunità migliori e di una qualità della vita superiore. Tra le destinazioni più ambite, spicca Dubai, che si posiziona come un hub di eccellenza medica e un polo di attrazione per professionisti di tutto il mondo. Eleonora Cerri, consulente legale specializzata nel supporto ai medici che desiderano trasferirsi negli Emirati Arabi, ha recentemente delineato le motivazioni alla base di questo fenomeno crescente in un’intervista televisiva su Rete 4, condividendo dati, osservazioni e riflessioni sui vantaggi e le sfide che attendono i professionisti della sanità a Dubai.
L’esodo dei medici italiani
“Più che un semplice fenomeno, lo definirei un esodo,” spiega Eleonora Cerri, intervistata di recente su È sempre Cartabianca, programma di approfondimento su Rete 4, dove ha condiviso la sua esperienza nel supporto ai medici italiani che cercano nuove opportunità all’estero, con Dubai come una delle destinazioni più ambite. Nella sua intervista, Cerri ha discusso di come questa tendenza non sia dovuta solo a motivazioni economiche ma a una ricerca di qualità della vita e condizioni di lavoro migliori.
“Quello che vedo sono professionisti motivati, spesso spinti da anni di insoddisfazione per le condizioni lavorative e di crescita professionale in Italia.” Le statistiche confermano il fenomeno: circa il 40-50% delle richieste di trasferimento che Cerri e il suo team ricevono provengono dall’Italia. Durante la pandemia di COVID-19, questo interesse ha avuto un’impennata, con un aumento delle domande di licenza per operare negli Emirati Arabi, segno di un trend in costante crescita. Tuttavia, ottenere accesso alle strutture sanitarie di Dubai non è automatico: è necessario superare un rigoroso processo di selezione per garantire l’eccellenza del personale medico, consolidando così il prestigio di Dubai come polo sanitario internazionale.
Dubai: il nuovo centro di eccellenza medica
Dubai non è solo grattacieli e lusso, ma anche un centro di eccellenza medica con investimenti considerevoli nelle infrastrutture sanitarie. Ospedali e cliniche di fama mondiale da Stati Uniti, Germania, Canada e Regno Unito hanno aperto strutture nell’emirato, attirando pazienti internazionali in cerca di cure avanzate.
“Si stima che oltre 500.000 pazienti internazionali si rechino a Dubai ogni anno per trattamenti medici,” afferma Cerri, sottolineando la posizione strategica di Dubai come hub sanitario.
La Dubai Health Authority (DHA) gestisce in modo rigoroso il rilascio delle licenze per i medici stranieri, che devono dimostrare qualifiche elevate, superare esami professionali e passare una verifica approfondita dei titoli. “Solo i migliori possono ottenere una licenza per esercitare a Dubai,” aggiunge Cerri.

Il percorso di trasferimento: un processo strutturato
Eleonora Cerri offre supporto completo ai medici che decidono di trasferirsi a Dubai, occupandosi sia del processo di licenza sia della ricerca del lavoro. La Licenza DHA è il primo passo, fondamentale per esercitare la professione medica negli Emirati. “È un iter complesso,” afferma Cerri, “che richiede una valutazione approfondita e un esame specifico.”
La sua rete di contatti con cliniche e ospedali a Dubai facilita l’inserimento dei medici italiani, creando un ponte tra il profilo professionale del medico e le esigenze delle strutture locali. “Collaboriamo con le migliori strutture sanitarie locali per garantire che il medico trovi un ambiente adatto alle proprie competenze e ambizioni.”
Le ragioni del “perché”: una questione di riconoscimento e di qualità della vita
Secondo Cerri, la motivazione principale che spinge i medici a lasciare l’Italia è l’insoddisfazione legata alle condizioni lavorative. In un contesto di mancanza di risorse e di strutture obsolete, molti medici in Italia lamentano turni estenuanti e limitate possibilità di carriera. “Lavoro con molti professionisti italiani, e la storia è sempre la stessa: strutture inadeguate, turni difficili, assenza di rispetto per la professione.”
A Dubai, la figura del medico è altamente rispettata. Il contesto lavorativo valorizza la professionalità e restituisce dignità a una professione che in Italia soffre spesso di una percezione pubblica negativa. “A Dubai, il medico è considerato un professionista di altissimo livello, indipendentemente dall’esperienza o dall’età.”
Opportunità di carriera e differenze nel trattamento economico
Dubai offre ai medici italiani uno stipendio molto competitivo, che spesso è due o tre volte superiore a quello che percepirebbero in Italia. Ma la differenza non è solo nelle cifre. Il regime fiscale favorevole – gli stipendi sono esenti da tasse – permette ai medici di ottenere un potere d’acquisto notevolmente superiore.
Spiega Cerri: “Per chi si trasferisce con la famiglia ci sono agevolazioni su affitti e rette scolastiche. Inoltre, Dubai offre un ambiente stimolante dal punto di vista tecnologico. Gli investimenti in innovazione sono costanti, con l’introduzione di tecnologie avanzate e intelligenza artificiale che supportano i medici nella gestione delle operazioni complesse. Per chi cerca un contesto in cui poter crescere professionalmente, Dubai rappresenta una scelta interessante”.
Il legame con l’Italia: un ritorno incerto
Alla domanda se i medici italiani che si trasferiscono a Dubai tornerebbero in Italia, Cerri offre una riflessione personale: “L’Italia è un Paese meraviglioso, e molti medici italiani continuano a sentirsi legati alle proprie radici. Tuttavia, in genere non tornano come professionisti, ma piuttosto come turisti.”
Dubai rappresenta un’opportunità concreta per costruire una carriera appagante e una qualità di vita elevata. La prospettiva di un ritorno in Italia, per molti, è legata più alla nostalgia e all’affetto per la propria terra che a reali prospettive lavorative.
L’intervista completa
Link alla puntata di “E’ Sempre Cartabianca”: Mediaset Infinity: Sanità, personale in fuga all’estero – Minuto 4:33
Sempre di più medici italiani decidono di lavorare all’estero, ci può raccontare il fenomeno?
Più che un semplice “fenomeno”, lo definirei un vero e proprio “esodo”. Negli ultimi anni ho supportato medici provenienti da tutta Europa nel loro trasferimento e nella ricerca di opportunità lavorative a Dubai e posso dire che i professionisti italiani sono tra i più determinati e motivati.
Quali sono i “numeri” degli ultimi anni di questo fenomeno in crescita?
Lo spartiacque fu il covid. In quel periodo, le richieste da parte di medici interessati a trasferirsi a Dubai sono aumentate in maniera esponenziale.. anche se non tutte sono state accolte. A differenza di quanto si pensi in Italia, è un errore credere che gli Emirati Arabi Uniti accolgano tutti i medici che fanno richiesta: l’intento dello sceicco è rendere Dubai quello che già è: un polo globale alla ricerca di eccellenze mediche.
Lei è specializzata nell’assistenza legale ai medici italiani che decidono di trasferirsi a Dubai, ci può raccontare qual è l’iter?
La mia specializzazione è facilitare, a 360 gradi, il trasferimento di professionisti del settore sanitario negli Emirati Arabi Uniti. Supporto i medici nell’ottenimento delle licenze obbligatorie, un percorso spesso complesso, e soprattutto nella ricerca di lavoro: collaboro con una rete consolidata di contatti tra le maggiori cliniche e ospedali locali. La nostra capacità è trovare la soluzione ideale, allineando le esigenze del medico con quelle della struttura ospitante.
Secondo la sua esperienza, quali sono i motivi per i quali i medici lasciano l’Italia?
Io sento professionisti tutto il giorno, da diverse parti d’Italia.. a volte, a prescindere dalla persona con cui sto parlando, mi pare di essere vittima di una candid camera poichè tutti, tutti i medici che mi chiamano, sembra stiano leggendo lo stesso copione: lamentano condizioni che vanno dalla mancanza di strutture adeguate, alla difficoltà di gestire turni irregolari, alla pianificazione del lavoro e dei pazienti… ahimè… e, da italiana, spiace dirlo, tra queste sfide c’è anche una prospettiva di crescita poco entusiasmante, ad oggi, in questo ambito.
Negli ultimi tempi, dall’Italia giungono numerose notizie allarmanti: operatori sanitari e medici aggrediti nei pronto soccorso, situazioni al limite che rivelano un profondo malcontento sociale e, soprattutto, una grave mancanza di rispetto verso una professione che dovrebbe essere considerata una vera e propria missione. A Dubai, invece, la figura del medico è profondamente rispettata e ammirata, indipendentemente dall’età o dall’esperienza, un riconoscimento che dovrebbe rappresentare la norma. Questo approccio restituisce alla professione medica la dignità e la considerazione che merita, non solo come attività professionale, ma come dedizione al benessere collettivo.
E quali sono invece i vantaggi professionali di lavorare negli emirati arabi?
Dubai non è una realtà semplice, non è un “paese per vecchi” direbbero i registi Coen: i ritmi sono serrati, la competizione è elevata, lo standard è alto.. e tutti lavorano con grande dedizione, la stragrande maggior parte di chi si trasferisce a Dubai lo fa per lavoro con un visto lavorativo, quindi ci vuole impegno – nessuno ti regala niente. e questo va in netto contrasto con l’immagine patinata che spesso rappresenta questa realtà.
A Dubai, il petrolio contribuisce al 6% del PIL! sfatiamo subito un diffuso mito italiano. L’economia locale si basa principalmente su settori come l’immobiliare, il turismo, l’istruzione e la sanità. Quest’ultima è prevalentemente privata e rappresenta uno dei settori più floridi e attrattivi per i medici, ma soprattutto per le aziende internazionali, grazie agli standard di eccellenza molto elevati.
Numerosi ospedali e cliniche di fama mondiale, provenienti da Stati Uniti, Germania, Canada, Regno Unito e Svizzera, hanno investito milioni di dirham nel territorio, creando strutture uniche che attraggono medici e pazienti da tutto il mondo. Si stima che ogni anno circa 500.000 persone scelgano Dubai per ricevere cure mediche.
E uno dei paesi più attraente al mondo a livello lavorativo, più in espansione, è che paga di più.
Lei è specializzata in questo settore, ci può raccontare come funziona il trasferimento?
Il primo passo, condicio sine qua non per il riconoscimento come medico a Dubai, è l’ottenimento della Licenza. Questo processo può rivelarsi lungo e complesso, soprattutto se non si dispone del supporto di esperti del settore. Con l’alto numero di richieste, il Dipartimento della Salute può permettersi di selezionare con rigore.
Il secondo passaggio, a mio avviso il più interessante, è il supporto nella ricerca del lavoro. Il nostro studio collabora direttamente con i gestori di cliniche e ospedali tra Dubai e Abu Dhabi, facilitando l’inserimento dei medici che hanno ottenuto la licenza. Ci occupiamo di presentare personalmente i professionisti alle strutture più adatte al loro profilo, creando un collegamento diretto e mirato per garantire il miglior posizionamento in base alle loro competenze e aspettative.
Negli ultimi anni quanti medici ha aiutato a trasferirsi a Dubai?
Fornire una stima precisa non è semplice, poiché collaboriamo con diverse strutture negli Emirati e ogni mese gestiamo numerose pratiche provenienti da tutto il mondo. Tuttavia, posso dire che circa il 40-50% delle richieste proviene dall’Italia. In media, stimiamo che siano circa 60 i medici che ogni mese si informano e avviano il processo di selezione, anche se non tutti completano l’intero iter.
Quali sono le possibilità di carriera per un medico italiano a Dubai?
A Dubai, la ricerca nel settore sanitario riveste un ruolo fondamentale, sostenuta da ingenti investimenti provenienti da tutto il mondo. I principali centri medici si avvalgono di tecnologie e infrastrutture all’avanguardia, utilizzando da anni l’intelligenza artificiale per gestire le operazioni più complesse. Questa costante attenzione all’innovazione non solo eleva la qualità dell’assistenza sanitaria, ma consolida anche la posizione di Dubai tra i leader mondiali nel campo delle scienze mediche e della tecnologia applicata alla salute.
Con queste premesse, aspetti fondamentali per un professionista come la gestione del tempo, lo stile di vita, le opportunità di carriera e la retribuzione rappresentano, infatti, ambiti in cui l’Italia fatica a soddisfare le aspettative di persone che hanno studiato cosi tanto e che si sono preparate per anni. Al contrario, gli Emirati Arabi Uniti offrono condizioni nettamente più favorevoli dell’Italia ad oggi, sotto ogni aspetto – è innegabile.
Ci può spiegare le differenze (se ce ne sono) rispetto al trattamento economico tra i due paesi?
Gli stipendi dei medici a Dubai partono – in media – da una base almeno doppia rispetto a quelli italiani, soprattutto per i neoassunti. In molti casi, possono arrivare a cifre tre o quattro volte superiori per la stessa posizione, spesso con un carico di lavoro inferiore. Inoltre, esistono ulteriori agevolazioni per chi si trasferisce con la famiglia, come agevolazioni su affitti e sulle rette scolastiche. Essendo un contesto privato, il mio ruolo include anche il supporto nella negoziazione contrattuale. Un aspetto fondamentale da considerare è che, negli Emirati Arabi Uniti, gli stipendi sono esenti da tasse.
I medici italiani che si trasferiscono a Dubai tornerebbero in Italia? È mai accaduto?
L’Italia è il paese più bello del mondo; noi la amiamo profondamente e questo affetto è condiviso da tutti i medici che scelgono di lavorare a Dubai. Molti di loro, infatti, alla fine della carriera, fanno ritorno in Italia.. ma non più come professionisti, bensi come turisti, godendosi la fortuna che hanno avuto la possibilità di crearsi qui, con impegno e dedizione.
Il panorama degli infermieri e degli operatori sanitari qui a Dubai è un discorso a se. La città è cresciuta – parliamoci chiaro – anche grazie alla disponibilità di manodopera qualificata e a costi contenuti, proveniente da paesi come Pakistan, India e Filippine. Per un infermiere italiano, quindi, potrebbe essere importante valutare attentamente i vantaggi e le sfide di lavorare in questo contesto. Ci sono sicuramente opportunità, ma è bene essere informati prima di prendere una decisione.
In breve: l fenomeno dell’esodo dei medici italiani verso Dubai mostra come il bisogno di un ambiente professionale che valorizzi le competenze e offra una qualità di vita migliore stia guidando una trasformazione nel settore sanitario italiano. Per molti, la decisione di trasferirsi rappresenta la scelta di una vita.