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La politica estera degli Emirati Arabi Uniti: un equilibrio tra stabilità, prosperità e principi in un mondo in costante cambiamento

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In un’epoca in cui la geopolitica è sempre più intricata e le sfide globali richiedono soluzioni innovative, la politica estera degli Emirati Arabi Uniti emerge come un modello di equilibrio e visione. Basata su tre pilastri fondamentali – stabilità, prosperità e principi – la nazione si posiziona come un attore chiave nel panorama internazionale, con un approccio che va oltre la semplice politica per abbracciare considerazioni geoeconomiche e valori universali.

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Il contesto e la rilevanza

In un’epoca di crescenti tensioni geopolitiche e sfide globali senza precedenti, la politica estera degli Emirati Arabi Uniti (EAU) emerge come un faro di pragmatismo e visione. Parlando al 21esimo Forum dei media arabi in una sessione intitolata “La regione araba: scenari futuri” moderata dalla giornalista libanese Lara Nabhan, anchor di Al Hadath TV, il dott. Anwar Gargash, consigliere diplomatico del presidente degli EAU, ha delineato una politica estera basata su tre pilastri: stabilità, prosperità e principi. Ma cosa significa questa trinità di obiettivi nel contesto attuale? E come si manifesta in un mondo in cui le linee tra economia, politica e etica sono sempre più sfocate?

Gli architetti della visione

Due aspetti da tenere in considerazione per approfondire il tema nell’ambito di questo particolare evento. Il primo. Il 21esimo Forum dei media arabi non è solo un evento regionale, ma un palcoscenico globale. Con la presenza di giornalisti, politici e accademici da tutto il mondo, il forum offre agli EAU una piattaforma per presentare la loro visione non solo al Medio Oriente ma al mondo intero.

Il secondo. Il dott. Anwar Gargash non è un semplice burocrate; è uno degli architetti della politica estera degli EAU. Con una carriera che abbraccia accademia e politica, Gargash rappresenta una nuova generazione di leader arabi: colti, cosmopoliti e pragmatici. In questo contesto, il discorso di Gargash arriva in un momento cruciale. Il Medio Oriente è una regione in tumulto, con conflitti in Yemen, tensioni tra Iran e Arabia Saudita, e la questione palestinese ancora irrisolta. In questo contesto, gli EAU stanno cercando di posizionarsi come mediatori e leader, non solo come osservatori passivi.

Stabilità: la spina dorsale

Gargash sottolinea che la stabilità è la “spina dorsale” della politica estera degli EAU. Ma questa non è una stabilità introspettiva. Gli EAU stanno cercando di esportare questo bene prezioso, costruendo coalizioni e promuovendo dialoghi che vanno oltre i loro confini. Ad esempio, il loro ruolo nella mediazione tra Arabia Saudita ed Egitto segnala un desiderio di essere più che un semplice spettatore nella regione; vogliono essere un attore, un facilitatore e, soprattutto, un modello.

Prosperità: oltre il petrolio

Gli EAU stanno cercando di diversificare la loro economia. Gargash al forum parla di un impegno verso l’innovazione, evidenziato da investimenti in intelligenza artificiale, economia digitale e energie rinnovabili. Questa è una visione di prosperità che non è ancorata al suolo degli EAU, ma che ha le radici in un’economia globale interconnessa. L’accordo del G20 per un corridoio commerciale che collega diverse nazioni è un passo in questa direzione, un tentativo di posizionare gli EAU come un hub globale piuttosto che un semplice produttore di petrolio.

Principi: l’etica nel cuore della diplomazia

In un mondo in cui il potere spesso prevale sul principio, gli EAU stanno cercando di fare qualcosa di radicalmente diverso. L’emancipazione delle donne, la promozione della tolleranza e l’adesione ai valori islamici e arabi sono tessuti nella trama stessa della loro politica estera. Questo è soft power in azione: un modo per influenzare il mondo non solo attraverso la forza economica o militare, ma attraverso l’esempio morale.

Alla ricerca di un nuovo equilibrio

In un mondo in cui il cinismo spesso prevale sulla speranza, la politica estera degli EAU offre una visione alternativa. Non è una visione naïf o idealizzata, ma una strategia pragmatica che riconosce l’interconnessione tra stabilità, prosperità e principi etici. È un modello che altre nazioni farebbero bene a studiare, perché in un mondo in rapido cambiamento, l’equilibrio è tutto.

La politica estera degli EAU è un esperimento in corso, ma ad uno sguardo attento offre lezioni preziose. In un mondo in cui le vecchie regole spesso non sembrano più applicarsi, la trinità di stabilità, prosperità e principi potrebbe essere la chiave per navigare in acque incerte. Non è una soluzione a taglia unica, né una ricetta per il successo immediato. Ma in un mondo affamato di leadership e visione, gli EAU offrono un modello che merita di essere studiato, discusso e, forse, emulato.

Paul Fasciano

Paul k. Fasciano è un Mental Coach prestato al mondo della comunicazione. E' anche Business Coach, Consulente, Editore e Autore.

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