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Da Parma a Dubai: il successo di Ufficio Stampa LAB

Due chiacchiere con Ufficio Stampa LAB per scoprire le nuove frontiere della comunicazione globale

Tempo di lettura : 6 minuti

Si è conclusa con successo la cinque giorni di Ufficio Stampa LAB Dubai Experience, un’iniziativa all’avanguardia progettata per addetti stampa e brand journalist ambiziosi, desiderosi di espandere i propri orizzonti professionali. L’esperienza, immersiva e dinamica, si è svolta interamente a Dubai, offrendo un accesso privilegiato alla vibrante realtà emiratina e costruendo un solido ponte tra la cultura italiana e il dinamismo mediorientale.


C’è questo mondo della comunicazione, fatto di addetti stampa che rincorrono scadenze, brand journalist che cesellano parole e un’eterna lotta per far sì che il vostro messaggio non finisca nel dimenticatoio insieme ai calzini spaiati. E poi c’è Dubai, un luogo dove il futuro è già arrivato, ha preso un caffè e sta aspettando che gli altri lo raggiungano. Come si fa a far incontrare queste due realtà? Semplice, si prende un gruppo di professionisti curiosi, si mette loro al polso un badge e li si spedisce per cinque giorni in una delle città più vibranti del pianeta. Signore e signori, è così che nasce Ufficio Stampa LAB Dubai Experience.

Un’iniziativa che, dobbiamo dirlo, suona un po’ come una vacanza studio di lusso, ma in realtà è un vero e proprio “laboratorio pratico”. Dimenticate le aule polverose e i professori con le slide obsolete. Qui, si “tocca con mano” il dinamismo economico e sociale emiratino. La promessa è chiara: costruire un ponte solido tra la pragmatica cultura italiana e il futuristico Medio Oriente. Un’ambizione non da poco, considerato che a volte, costruire un ponte tra il proprio divano e il frigorifero sembra già un’impresa epica.

E chi c’è dietro a questa illuminata spedizione, a far da padrona di casa virtuale per questa chiacchierata? La giornalista e addetta stampa Francesca Caggiati, un’energica parmigiana che, evidentemente, non si accontenta delle colline emiliane quando c’è un deserto da conquistare (metaforicamente, s’intende). Le abbiamo chiesto quale fosse il fulcro di quest’avventura, e lei, con la chiarezza di chi sa il fatto suo, ci ha risposto senza giri di parole: «L’obiettivo primario di Ufficio Stampa LAB Dubai Experience è quello di far conoscere le eccellenze italiane a Dubai e conoscere la vita economica, sociale e culturale attraverso professionisti per raccontare in modo efficace e accurato la realtà emiratina e il ruolo strategico delle aziende italiane in questo contesto». Insomma, non si tratta solo di fare PR, ma di fare cultural brokering, un’arte che a Dubai, tra un grattacielo e l’altro, è più che mai necessaria.

Un tuffo nel futuro (e un assaggio di cibo italiano, perché no?)

La bellezza di un’esperienza come Ufficio Stampa LAB è che non ti limita a conferenze in sala. Oh no, qui si va sul campo, o meglio, tra i padiglioni di fiere titaniche e negli uffici di chi a Dubai ci vive e ci lavora (e sopravvive alla burocrazia, che è un’impresa in sé).

Immaginatevi all’Airport Show, la fiera leader nel settore aeroportuale. Un luogo dove il futuro del volo sembra già atterrato, con droni che ti servono il caffè e piste che si costruiscono da sole. E qui, tra aerei che sembrano astronavi e concetti di “hub intercontinentale cruciale” che ti fanno sentire improvvisamente piccolo e insignificante, si incontra Valerio Soldani, il direttore di ICE Dubai. Ci si siede, si ascolta, si annuisce con fare intelligente mentre lui spiega le incredibili opportunità per le aziende italiane. Dubai, a quanto pare, si prepara ad avere l’aeroporto più grande del mondo. Se non è crescita questa, non sappiamo cos’altro sia.

Ma non è solo una questione di cemento e jet. C’è anche l’anima italiana. Italiacamp e LUISS Dubai si adoperano per creare un vero e proprio ponte culturale. Angela Leone, Michela Contini e Marwa El Ettr hanno raccontato come si fa a portare un pezzo di Made in Italy e l’eccellenza accademica nel deserto. E mentre la testa viaggia verso il futuro, i piedi, grazie a Outstanding Life, cercano di capire come navigare la burocrazia emiratina. Tiziana Corradini e il suo team di consulenti fiscali e amministrativi offrono una panoramica che ti fa quasi rimpiangere le scartoffie di casa. Ma hey, almeno sai come portare il tuo gatto o i tuoi figli senza finire in un labirinto legale.

E dopo tanto futuro e burocrazia, cosa c’è di meglio di un po’ di sana tradizione? Il Siena Restaurant al Grosvenor House è stato il porto sicuro per l’anima italiana. Tra musica e prodotti di alta qualità, con Federico Bruno e lo chef Alessandro Mirabelli che hanno creato un’oasi di “maiale e alcolici” (sì, avete letto bene, a Dubai!) in un’atmosfera così familiare che ti aspetti di vedere la nonna cucinare le tagliatelle.

Storie di successo…

L’esperienza a Dubai, si sa, non è completa senza un po’ di storytelling autentico. Marianna Gatto ha condiviso la sua vita da expat e le sue avventure nel mondo dei content creator, facendoci sentire un po’ tutti dei potenziali influencer con un cellulare in mano. E poi c’è Amal Zeidan, un’italo-egiziana che ti prende per mano e ti porta nella “vecchia Dubai”, tra souk profumati e storie millenarie, il tutto immortalato dall’occhio attento di Enrico Zermani. È il momento in cui capisci che Dubai non è solo grattacieli luccicanti, ma anche storie, tradizioni e, perché no, la Chiesa San Francesco di Assisi, dove ogni mese si celebra la messa in italiano. Perché anche l’anima ha bisogno del suo comfort food, e la fede non fa eccezione.

Ufficio Stampa LAB Dubai Experience si è confermata un’iniziativa unica, questo è innegabile. Un “laboratorio pratico” che ti sbatte in faccia la realtà di un mondo che corre, dove la comunicazione non è più un monologo, ma un dialogo costante. Francesca Caggiati, in quella che immaginiamo essere stata una delle nostre “chiacchierate” informali, ha ribadito il concetto fondamentale: «Siamo convinti che un’esperienza immersiva come questa sia fondamentale per comprendere le dinamiche e le opportunità di cooperazione mediatiche di una realtà sempre in continua evoluzione come Dubai per costruire relazioni solide e durature con i protagonisti del panorama locale». E ha ragione da vendere. Il giornalista e l’addetto stampa devono saper surfare sulle onde di un contesto globale in continua evoluzione, e questa iniziativa è un vero e proprio surf camp.

La promessa di Caggiati, quella di creare un ponte tra Italia e Emirati, sembra non solo mantenuta ma in continua espansione, con una prossima tappa già fissata per Abu Dhabi nel 2026. E qui sta il punto cruciale: in un’epoca di informazioni sovrabbondanti e di fake news virali, la capacità di “raccontare in modo efficace e accurato la realtà” diventa una missione quasi eroica. Ufficio Stampa LAB, in questo senso, non è solo un corso di formazione, ma un vaccino contro la pigrizia intellettuale, un invito a sporcarsi le mani (metaforicamente, tra un grattacielo e un’oasi) per capire davvero come funziona il mondo. Perché, alla fine, il giornalismo e la comunicazione, anche nell’era del digitale e del metaverso, sono sempre e solo questione di persone che raccontano storie a altre persone. E a Dubai, queste storie, le costruiscono a velocità turbo.


L’esperienza ha permesso di visitare e conoscere da vicino realtà come:

  • Airport Show e le prospettive del futuro aeroportuale al Dubai World Trade Centre (DWTC), fiera leader nel settore dei servizi aeroportuali in Medio Oriente. Insieme agli incontri con gli operatori del settore all’interno di uno stand collettivo brandizzato Italia e coordinato da ICE, l’intervista al direttore di ICE DubaiValerio Soldani, ha evidenziato la crescita e le opportunità del mercato emiratino per le aziende italiane. Dubai si prepara a ospitare l’aeroporto più grande del mondo, un hub intercontinentale cruciale per il traffico di persone e merci.
  • Italiacamp e LUISS Dubai per creare un ponte tra Italia e Emirati Arabi dove Angela Leone, Michela Contini e Marwa El Ettr hanno illustrato le attività dell’hub per il Made in Italy di Dubai e della filiale della Università LUISS, in forte espansione nella città emiratina.
  • Outstanding life per navigare la burocrazia Emiratina grazie all’incontro con Tiziana Corradini affiancata da un team di consulenti fiscali e amministrativi, che ha offerto una panoramica dettagliata delle normative per l’apertura di un’attività e delle procedure per trasferirsi con la famiglia, gestendo pratiche legate ai figli o agli animali domestici.
  • Siena Restaurant per assaporare l’eccellenza gastronomica italiana. La serata all’interno del Grosvenor House, ha offerto un assaggio di Italia autentica a Dubai, con prodotti di alta qualità e musica italiana in sottofondo. Il restaurant manager Federico Bruno e la brigada dello chef Alessandro Mirabelli hanno creato un’esperienza unica – tra i pochissimi locali autorizzati alla somministrazione della carne di maiale, affiancata alla licenza per la somministrazione di alcolici – in un’atmosfera accogliente e familiare.
  • Dubai vista da vicino tra storie di successo e tradizioni millenarie Marianna Gatto ha condiviso la sua esperienza di expat e il mondo dei content creator e della comunicazione visual in particolare attraverso i social network, mentre Amal Zeidan – italo egiziana per anni responsabile di un’agenzia viaggi a Reggio Emilia – ora titolare di Emirates Passion, ha guidato alla scoperta della Dubai vecchia, della sua storia, delle sue tradizioni e della cultura araba, il tutto immortalato dalle immagini del fotografo e video operatore Enrico Zermani.
  • Comunità cristiano cattolica della Chiesa San Francesco di Assisi a Dubai, dove ogni primo e terzo sabato del mese viene celebrata la messa in italiano e settimanalmente viene svolto il catechismo ed i corsi per i bambini nati negli Emirati affinché imparino anche la lingua italiana.

La Redazione

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