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Matteo Casamichela, chef del LOMA, porta a Dubai la rivoluzione probiotica

Tempo di lettura : 6 minuti

Dalla Sicilia a Dubai, passando per la scuola di Gualtiero Marchesi, Matteo Casamichela incarna la figura dello chef-innovatore che fonde tradizione mediterranea e ricerca scientifica. Nel 2025 apre LOMA Dubai, un ristorante che non è solo un luogo di fine dining ma un laboratorio del benessere, dove ogni piatto nasce da una fibra probiotica e da una filosofia che mette al centro il microbiota umano. In una città simbolo del lusso e dell’avanguardia, Casamichela porta un’idea nuova di alta cucina: nutrire, rigenerare e ispirare.


C’è un momento, nella vita di Matteo Casamichela, in cui la traiettoria sembra già scritta: una laurea in Economia, un futuro stabile nel mondo bancario e un cammino lineare, prevedibile.
Poi qualcosa cambia. L’ordine dei numeri lascia spazio all’imprevedibilità dei sapori. Il calcolo diventa intuizione, la formula si trasforma in ricetta. È in quella frattura che nasce lo chef.

“Non volevo solo lavorare. Volevo creare,” racconta Casamichela.
Da lì comincia il suo viaggio. Si iscrive all’ALMA – Scuola Internazionale di Cucina Italiana, dove si forma accanto a Gualtiero Marchesi, il Maestro che per primo insegna che un piatto può essere un pensiero.
Da quell’esperienza, Matteo non esce semplicemente come cuoco, ma come autore: un interprete capace di unire la struttura della cucina classica all’emozione della narrazione.

Gli anni successivi sono un crescendo di esperienze in Italia e all’estero: Milano, Londra, Parigi, fino a Dubai.
Ogni tappa aggiunge un tassello, un sapore, una sfumatura.
Ma è la filosofia a restare costante: la convinzione che la cucina non sia solo estetica o performance, ma un atto di consapevolezza.

Quando approda a Dubai, lo fa con la chiarezza di chi ha trovato la propria voce. Qui nasce LOMA, che più che un ristorante diventa un manifesto di una piena filosofia, di un approccio. Un luogo che unisce la ricerca sui probiotici e le tradizioni gastronomiche mediorientali con la sensibilità mediterranea, e che si ispira a un principio semplice: “nutrire per rigenerare.”

LOMA si colloca in una zona residenziale lontana dal rumore del centro, e già questa scelta è un segnale.
Lontano dal ritmo vertiginoso della città, Casamichela costruisce un tempio del tempo lento. L’ambiente è minimale, luminoso, permeato da luce naturale e materiali puri. Ogni dettaglio, dal design alle stoviglie, riflette la sua filosofia: niente orpelli, solo armonia tra estetica e funzione. La protagonista invisibile del menu è la fibra di dattero fermentata, sviluppata in collaborazione con Siltrock, azienda impegnata nella ricerca sui probiotici partner del progetto Loma con sede a Dubai.
Questa materia prima diventa il filo conduttore di una cucina che parla di longevità, equilibrio e memoria. “Non cucino per stupire,” confida lo chef, “cucino per far stare meglio.” E in questa semplicità risiede la sua rivoluzione: ogni piatto non mira a emozionare per eccesso, ma a trasformare per equilibrio.

A chi lo osserva lavorare in cucina, appare chiaro che Casamichela va oltre l’eseguire dei piatti: ascolta.
Ascolta le reazioni degli ingredienti, le vibrazioni del calore, la risposta dei sapori. È una cucina che ricorda la musica: fatta di ritmo, pausa e risonanza.


Ascoltare in cucina

Nel panorama del fine dining internazionale, la proposta di Matteo Casamichela rappresenta un caso raro: unisce l’innovazione alla sensibilità gastronomica, traducendo in esperienze di gusto la ricerca sui probiotici e il loro impatto sul benessere. Al centro del progetto c’è la fibra di dattero fermentata, una materia prima ottenuta da un processo di fermentazione controllata, brevettato da Siltrock, che trasforma un prodotto simbolo della cultura araba — il dattero, frutto dell’ospitalità e dell’energia — in un ingrediente funzionale capace di stimolare la flora batterica e migliorare l’assimilazione dei nutrienti, poiché ricco di probiotici naturali. In un contesto come Dubai, dove la gastronomia è sempre più sperimentale, così, LOMA si distingue per un approccio che non insegue la moda ma la anticipa, con un lessico nuovo: piatti bilanciati, rigenerativi, capaci di trasformare il piacere del gusto in benessere misurabile.

Lo chef lavora come un architetto sensoriale.

Nella visione di Casamichela ogni piatto è “memoria condivisa”, un ponte tra tradizioni mediterranee e mediorientali, ma anche tra passato e futuro. Ogni piatto riflette un dialogo di tradizioni: i profumi delle spezie, la vitalità dei mercati vivaci, la luminosità dei frutti baciati dal sole e i doni del mare e della terra. Si tratta di una tradizione rinnovata, dove sapori antichi e contemporanei incontrano l’innovazione della ricerca. Un viaggio gastronomico che collega il Mediterraneo con Dubai, celebrando due mondi uniti dalla stessa cultura dell’ospitalità.

Anche l’acqua, in questo percorso, diventa protagonista: da LOMA viene servita solo acqua energizzata e rivitalizzata, purificata attraverso luce, movimento e armonia. L’acqua, l’essenza più pura della vita, non solo accompagna il pasto, ma lo completa, amplificando il gusto e nutrendo corpo e spirito.

Questa visione, in cui memoria, ricerca scientifica e gastronomia si incontrano, segna un cambio di paradigma per l’industria del lusso. Mentre gran parte della ristorazione fine dining continua a misurarsi con estetica e tecnica, Casamichela propone un lusso rigenerativo: esperienze che parlano alla longevità più che all’apparenza. Non sorprende che sempre più clienti internazionali — tra manager, sportivi e professionisti — scelgano LOMA non solo per il gusto, ma per la sensazione di benessere che rimane anche dopo il pasto.

Dubai, con la sua capacità di assorbire e amplificare le tendenze globali, sembra il palcoscenico ideale per questo tipo di sperimentazione.
Qui, la gastronomia diventa una forma di ricerca applicata, e Casamichela si muove come un pioniere consapevole: porta la cultura della fermentazione mediterranea — quella dei lieviti, degli agrumi e delle conserve — in un ecosistema dove il futuro è già presente.


🧭 FOCUS BOX — LA SCIENZA DEL GUSTO CONSAPEVOLE

Cucina probiotica, nutrizione e benessere globale

🔹 +35%
La crescita mondiale della domanda di alimenti fermentati e probiotici tra il 2020 e il 2024 (fonte: Grand View Research).

🔹 1 su 3
Consumatori globali che dichiarano di scegliere ristoranti o prodotti alimentari “functional” orientati al benessere (fonte: NielsenIQ Global Wellness Report).

🔹 Microbiota e salute mentale
Oltre il 70% della serotonina viene prodotta nell’intestino: una dieta ricca di probiotici favorisce il benessere emotivo e la concentrazione (fonte: Harvard Health Publishing).

🔹 Il dattero come materia prima funzionale
Ricco di fibre e minerali, il dattero contiene composti polifenolici con proprietà antinfiammatorie. La fermentazione ne aumenta il contenuto probiotico e la biodisponibilità.

🔹 Dubai e la “wellness gastronomy”
Negli ultimi 5 anni gli investimenti in hospitality legata al benessere sono cresciuti del +28%, con aperture di concept ristorativi dedicati a sostenibilità e salute (fonte: Dubai Economy & Tourism 2024).

🔹 Verso una nuova idea di lusso
Secondo The Future of Fine Dining Report (World’s 50 Best, 2024), il “lusso rigenerativo” è la principale tendenza emergente: i ristoranti che uniscono estetica e funzione registrano una fidelizzazione del cliente superiore del +40% rispetto ai format tradizionali.


Lo sappiamo, oggi la cucina d’autore tende spesso all’esibizione, e l’approccio di Matteo Casamichela introduce una forma di minimalismo intelligente: un ritorno all’essenziale che non rinuncia alla complessità, ma la sublima. LOMA non vuole stupire con effetti speciali, bensì con la chiarezza di un pensiero. È questo, forse, il tratto che più distingue Casamichela da molti suoi contemporanei: la capacità di restituire al gusto la sua funzione originaria, quella di connettere. In un certo senso, il suo percorso è anche una metafora del presente.
Come molti italiani che scelgono Dubai, Casamichela non fugge dal proprio Paese: lo porta con sé, lo reinventa, lo espande. La sua cucina probiotica mediterranea diventa una forma di diplomazia culturale, un ponte tra identità e innovazione, tra la memoria di una Sicilia autentica e il futuro di una città che vive di energia e sperimentazione.

La sua idea di “lusso rigenerativo” si inserisce in una tendenza più ampia. Dopo decenni di estetica estrema e storytelling da social network, la nuova élite globale sembra tornare a chiedere autenticità e equilibrio. Casamichela intercetta questa domanda e la traduce in pratica, costruendo una cucina che parla di cura, relazione e consapevolezza.

LOMA, con la sua fibra di dattero fermentata, le luci naturali e l’acqua rivitalizzata, potrebbe sembrare un esperimento visionario. In realtà, è la logica conseguenza di un mondo che si prepara a ridefinire il concetto di salute, dove corpo e mente non sono più compartimenti stagni ma parti di un unico ecosistema. E nel farlo, lo chef siciliano si inserisce perfettamente nella nuova narrativa di Dubai: una città che non è più solo la capitale dell’eccesso, ma il laboratorio del futuro.

Se il lusso del Novecento era possesso e quello dei Duemila esperienza, il lusso del prossimo decennio sarà consapevolezza. E in questa trasformazione, figure come Matteo Casamichela non sono solo chef, ma pionieri culturali: raccontano che la gastronomia, quando incontra la ricerca e il rispetto per la vita, può davvero diventare una forma di guarigione.


La Redazione

Siamo il magazine di riferimento per gli Italiani a Dubai.
Parliamo di diverse tematiche, dagli eventi al lusso fino alle opportunità che questa magnifica città ci fornisce.

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