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Daniele Tarozzi: il coach delle aziende italiane a Dubai

Tempo di lettura : 6 minuti

In una città come Dubai, dove innovazione e velocità sono la norma, le aziende italiane si trovano a confrontarsi con un ambiente competitivo che richiede nuove forme di leadership e crescita personale. Daniele Tarozzi, coach specializzato nell’accompagnare le imprese in questo percorso, è convinto che per prosperare sia fondamentale costruire una cultura aziendale basata sulla crescita individuale e di team.


Coaching e competizione: la formula di Daniele Tarozzi

Daniele Tarozzi

Secondo Daniele, “ogni azienda che vuole avere successo e crescere in un’epoca in cui la tecnologia permea ogni settore deve avere il team coaching come parte della propria cultura”. Abbiamo parlato con lui per comprendere meglio la sua filosofia e come intende contribuire allo sviluppo del contesto imprenditoriale di Dubai.

Daniele, iniziamo conoscendoti meglio. Come è nata la tua passione per il coaching e quali sono le esperienze che più hanno influenzato il tuo percorso?

“La mia storia inizia nel mondo del fitness, un settore a cui mi sono dedicato per oltre quindici anni gestendo una palestra. Anche se ho sempre lavorato sul corpo, il mio vero focus è stato sulla mente delle persone. Ho compreso fin da subito che per ottenere risultati nel fitness, come in qualsiasi altro ambito, era fondamentale cambiare l’identità e la mentalità di chi si allenava. Questa filosofia è diventata il cuore del mio approccio al coaching aziendale: il successo inizia nella testa. Se vuoi migliorare il rendimento della tua azienda, prima devi lavorare sulla crescita dei singoli individui e sulla loro capacità di collaborare come un vero team.”

E come hai maturato l’idea di diventare un coach?

Sono laureato in filosofia, quindi lo studio e la riflessione sono sempre stati parte di me. Ho sempre amato lo studio, la lettura, e credo che per fare il coach sia necessario studiare come un dannato, dalla mattina alla sera. Inoltre, nel mondo del fitness sono sempre stato soprattutto un “trainer della testa” delle persone, fin da allora avevo maturato questo fondamentale concetto: i risultati nel corpo arrivano solo se inizi a ragionare in modo giusto e cambi il tuo approccio.

E come si riflette questo approccio nel coaching aziendale?

Il concetto è lo stesso. Nel coaching aziendale, si tratta di far funzionare un team di lavoro attraverso la crescita dei singoli individui e la loro capacità di collaborare. È un lavoro sulla parte “soft”, sull’engagement, sulla leadership e sul lavoro di squadra. La fiducia è il collante di tutte le cose migliori che possono accadere all’interno di una persona e di un team. Soprattutto in un ambiente competitivo come quello aziendale, dove c’è diffidenza, conflitti latenti e competizione interna, il mio lavoro è aiutare le persone a superare questi ostacoli e creare un ambiente basato sulla fiducia reciproca.

Portare questo approccio di coaching a Dubai, una città in cui il ritmo veloce e la necessità di innovare richiedono una forte coesione di squadra, oggi è più importante che mai. L’esperienza di un coach nel trasformare la mentalità delle persone sarà sempre più fondamentale per le aziende che vogliono competere e crescere in un ambiente così stimolante nel prossimo futuro. Ma quali sono gli obiettivi concreti che le aziende possono aspettarsi dal coaching che tu offri?

Una bella domanda, che I risultati sono misurabili e li suddivido in tre principali obiettivi, che chiamo “le 3M”. Primo, l’incremento delle Big Data, cioè migliorare i profitti aziendali. Secondo, migliorare la retention dei talenti e gestire il turnover in modo che le persone giuste rimangano e quelle meno adatte lascino l’azienda. Terzo, accelerare la realizzazione della roadmap aziendale, raggiungendo gli obiettivi più rapidamente e, se necessario, ridefinendoli. Questi sono tutti aspetti misurabili che testimoniano l’efficacia del lavoro che svolgo.

E questo come si traduce nello sviluppo di un piano di coaching specifico per un’azienda?

Quando arrivo in un’azienda faccio una prima “separate check”, cioè un’analisi di quali sono le questioni primarie dell’azienda. Parlo con il titolare per capire cosa vuole e quali sono i problemi. Poi mi dedico ai team, in particolare al team dei manager, gli uomini chiave, e cerco di comprendere qual è la situazione attraverso colloqui individuali e di gruppo. Da lì, creo un percorso su misura, un “vestito sartoriale”, che riguarda sia la formazione culturale sia la crescita individuale di alcuni uomini chiave. Tutto con l’obiettivo di raggiungere quelle metriche in modo efficace e all’interno del tempo definito.

Immagino che un approccio taylor made sia essenziale per un’azienda che intenda affrontare il mercato così competitivo di Dubai, dove si hanno quotidianamente sfide uniche legate al ritmo e alla concorrenza del settore. Portare il coaching a livello dei singoli e dei team significa garantire un allineamento più rapido e profondo con gli obiettivi strategici, elemento vitale per chi vuole affermarsi in questa città. Non deve essere semplice, Daniele. Quali sono le sfide principali che incontri nel lavorare con le aziende in un contesto come Dubai?

Una delle sfide principali è sicuramente il paradigma competitivo delle aziende di un certo livello. Chi arriva a lavorare qui è spesso cresciuto con l’idea che per sopravvivere bisogna competere meglio degli altri, come in una visione darwiniana. Io credo invece che sia necessario un cambio di paradigma verso un modello collaborativo. Darwin stesso parlava della collaborazione come una componente essenziale dell’evoluzione, ma questo aspetto è stato spesso dimenticato. Invece, oggi, per sopravvivere e prosperare, dobbiamo imparare a collaborare a livello profondo, sia all’interno delle aziende che nei rapporti con clienti e fornitori.

E un coach d’azienda come te come riesce a promuovere un ambiente collaborativo all’interno di queste strutture così competitive?

Bisogna lavorare molto sulla costruzione della fiducia reciproca. La fiducia è qualcosa che va costruita e allenata, bisogna capire come guadagnarsela e come darla agli altri. Inoltre, promuovo il cambiamento completo del sistema di premiazione aziendale: anziché premiare solo i singoli, abituo tutti al concetto più vincente della premiazione dei team. Questo approccio porta a un cambiamento radicale nella mentalità e nei comportamenti delle persone, migliorando l’efficacia del team e di conseguenza i risultati aziendali.


Un estratto dell’intervista con Daniele Tarozzi


Una vera rivoluzione culturale all’interno delle aziende, soprattutto a Dubai. L’obiettivo è creare un ambiente di lavoro sano e collaborativo, in linea con le esigenze delle aziende che devono muoversi rapidamente per innovare e crescere. E perché pensi che questo tuo approccio sia particolarmente adatto per il contesto di Dubai?

A Dubai c’è una velocità e un livello di innovazione più alti rispetto ad altri contesti, e questo rende ancora più necessario il passaggio a un paradigma più adatto. Qui la necessità di essere efficienti e innovativi è percepita da tutti, e ciò rende naturale adottare modelli più collaborativi. Il mio lavoro è proprio quello di guidare questo cambiamento, aiutando le persone a capire che solo lavorando insieme possiamo veramente fare la differenza.

E parlando di te, qual è il tuo obiettivo finale per la tua attività di coaching a Dubai?

Il mio obiettivo è crescere insieme alle aziende che scelgono di lavorare con me. Poche e selezionate in cui la crescita degli individui, dei team e delle organizzazioni, venga messa al primo posto. Vorrei lavorare sempre di più con aziende italiane a Dubai, perché condividendo lo stesso background diventa ancora più soddisfacente costruire insieme un percorso di crescita e di successo in un contesto che offre grandi opportunità, ma che richiede anche grandi capacità di adattamento e innovazione.

Voglio essere un punto di riferimento qui per le aziende italiane, e sono sicuro che possiamo fare, proprio in questi anni, un ottimo lavoro insieme.


Daniele Tarozzi sta portando il suo approccio di coaching a Dubai, una città in cui la velocità e l’innovazione sono chiavi per il successo. Il suo focus sulla collaborazione e sulla crescita individuale e collettiva si allinea perfettamente con le esigenze di un mercato in rapida evoluzione. Le aziende italiane e locali possono contare su di lui per trasformare la loro cultura aziendale e raggiungere risultati concreti e misurabili.

Inoltre, siamo lieti di annunciare che questa è solo la prima di una serie di conversazioni con Daniele Tarozzi. Presto avvieremo un ciclo di video e podcast creati in esclusiva con QuiDubai, in cui approfondiremo i concetti fondamentali del coaching, esaminando casi studio concreti e discutendo delle sfide affrontate dalle aziende nel contesto unico di Dubai. Attraverso questi contenuti, Daniele condividerà ulteriori strumenti pratici e strategie per aiutare leader e team a prosperare in un ambiente così dinamico. Non vediamo l’ora di tornare con nuove prospettive e ispirazioni per i nostri lettori.

Ringraziamo Daniele Tarozzi per la disponibilità e per aver condiviso con noi la sua visione di crescita e collaborazione, elementi fondamentali per il successo aziendale a Dubai. Siamo entusiasti di continuare questo viaggio insieme, esplorando il potenziale del coaching per fare la differenza nel mondo aziendale.

Paul Fasciano

Direttore di QuiDubai.com, Paul k. Fasciano è un Mental Coach prestato al mondo della comunicazione. E' anche Business Coach, Consulente, Editore e Autore.

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