In una città come Dubai, dove la leadership si gioca sul filo della percezione e della credibilità internazionale, la voce non è un dettaglio: è un asset strategico. Parlare con autorevolezza, trasmettere fiducia, farsi ascoltare davvero — tutto questo comincia da come usiamo la nostra voce.
In questa intervista esclusiva per QuiDubai, abbiamo incontrato Gian Luca Caruso, Voice & Communication Coach con trent’anni di esperienza tra televisione, documentari e formazione di top manager. Oggi lavora con imprenditori italiani per aiutarli a trasformare la loro voce in uno strumento di posizionamento professionale e personale. Un tema sempre più cruciale per chi fa impresa nell’ecosistema competitivo e globale degli Emirati Arabi Uniti.
Gian Luca ci accoglie con la passione di chi ama il proprio mestiere e comincia raccontandoci perché, per comunicare come un vero leader, la voce è il primo strumento da allenare.
Gian Luca, iniziamo da te. Chi sei e cosa fai oggi nel tuo lavoro con la voce e la comunicazione?

Mi occupo di formazione vocale e comunicazione strategica per imprenditori e top manager. Il mio obiettivo è aiutare le persone a usare la propria voce come strumento di leadership e posizionamento, rendendola più sicura, autorevole, riconoscibile. Sono un Voice & Communication Coach con oltre 30 anni di esperienza come voce narrante per documentari TV di National Geographic, Discovery Channel e anche Rai 1, dove ho lavorato come inviato giornalista e divulgatore. Oggi metto tutta questa esperienza al servizio di chi vuole fare la differenza quando parla: in pubblico, in video, in riunione o in trattativa.
Considerando quanto è competitivo il mercato di Dubai, perché è così importante per un imprenditore italiano curare la propria comunicazione? Non bastano mindset e public speaking?
Ottima domanda. Dubai è una piazza straordinaria, ma anche spietata: internazionale, veloce, ad altissima esposizione. Qui non basta essere competenti, bisogna essere percepiti come leader autorevoli. E in questo, la voce gioca un ruolo decisivo. La voce è il primo elemento che il pubblico percepisce e ricorda. Trasmette energia, passione e competenza. In un mercato come quello di Dubai, una voce calda e autorevole non solo apre porte, ma crea opportunità di business ben oltre il semplice scambio di informazioni.
Quindi possiamo dire che la voce è parte del personal brand?
Assolutamente sì. Il personal branding oggi non si basa solo su immagine o comportamento, ma anche sul modo di comunicare. La voce è parte integrante della nostra identità professionale. Per un imprenditore italiano a Dubai, valorizzare la propria voce significa distinguersi e rafforzare la percezione del proprio brand. Curare la propria voce equivale a perfezionare il proprio biglietto da visita. Quando il modo di parlare trasmette sicurezza e autenticità, il personal brand diventa immediatamente riconoscibile e apprezzato, non solo a livello locale, ma anche internazionale.
Tu affermi spesso che nel lavoro non basta parlare, serve farsi ascoltare. Cosa intendi?
Intendo che non è sufficiente avere qualcosa da dire: è fondamentale saperlo comunicare con impatto. E il primo impatto non lo crea il contenuto, ma la voce. Le persone decidono nei primi secondi se ascoltarti o ignorarti, e quella decisione dipende da tono, ritmo, energia vocale. Quando impari a guidare la tua voce con intenzione, cambia tutto: la qualità della comunicazione e la percezione di chi ti ascolta.
Qual è l’errore più comune che vedi negli imprenditori quando comunicano?
L’errore più frequente è dare per scontata la voce, come se bastasse avere contenuti forti. Ma la voce è il mezzo attraverso cui quei contenuti arrivano. Parlare troppo veloce, senza pause, con un tono piatto o affaticato comunica insicurezza, fretta, nervosismo. E questo si riflette subito sulla fiducia che le persone ti danno, specialmente in contesti decisionali.
Molte persone restano sorprese — e spesso a disagio — quando riascoltano la propria voce registrata. Perché succede?
Perché la voce che sentiamo quando parliamo non è la stessa che sentono gli altri. Noi percepiamo la nostra voce dall’interno, attraverso due vie: il suono che si propaga nell’aria e le vibrazioni interne delle ossa del cranio e del torace, che trasmettono il suono direttamente all’orecchio interno. Questa seconda via, detta conduzione ossea, enfatizza le frequenze basse e rende la voce più calda e piena. Quando invece ascoltiamo una registrazione, sentiamo solo la versione esterna della nostra voce, quella catturata da un microfono che trasforma il suono in segnale digitale. Il risultato è spesso più sottile, più acuto, a volte persino metallico — e quindi ci appare “sbagliato” semplicemente perché non ci riconosciamo.
E quindi, cosa dovremmo fare quando sentiamo quella voce e non ci piace?
Il primo passo è accettare che quella è la voce che tutti gli altri sentono ogni volta che parliamo.
Non è “brutta” o “sbagliata”: è semplicemente diversa da quella che noi percepiamo. E questo è un punto di forza, non una condanna. Piuttosto che volerla correggere, il vero obiettivo è imparare a conoscerla, allenarla, renderla consapevole. Quando impariamo ad abitare la nostra voce con intenzione — nel respiro, nel tono, nel ritmo — possiamo trasformarla in uno strumento autentico e carismatico per comunicare chi siamo davvero.
Hai un esercizio pratico per iniziare a familiarizzare con la propria voce reale?
Sì, c’è un esercizio molto semplice ma potentissimo. Prendi lo smartphone, apri il registratore vocale e leggi ad alta voce un breve testo: può essere una pagina di un libro, un post che hai scritto o la presentazione della tua attività. Registrati senza giudicare, poi ascolta con attenzione, come se stessi ascoltando un’altra persona. Concentrati su tre cose: chiarezza, energia e presenza. Poi ripeti l’esercizio cercando di correggere solo una cosa alla volta: ad esempio, rallenta il ritmo, fai più pause, respira con più consapevolezza. Fallo ogni giorno per una settimana. In poco tempo, inizierai a riconoscere la tua voce come alleata, non come un disagio.

La voce può davvero influenzare le relazioni professionali?
Sì, eccome. In ambito business, tutto parte dalla percezione. Una voce che comunica fiducia e autorevolezza può rafforzare le relazioni, migliorare le negoziazioni e influenzare positivamente le decisioni. In un contesto multiculturale come quello di Dubai, la voce è uno strumento potentissimo per creare connessioni immediate.
E sul piano dell’identità personale?
La voce è il nostro biglietto da visita sonoro. Per gli imprenditori italiani è anche un tratto distintivo culturale, che può essere valorizzato nel modo giusto. Non si tratta di uniformarsi, ma di usare la propria voce per farsi ricordare. Non puoi eccellere nel public speaking se prima non impari ad amare e padroneggiare la tua voce.
Hai un esempio concreto di “voce da leader”? Un modello che può ispirare?
Un esempio iconico è senza dubbio Morgan Freeman, l’attore premio Oscar interprete di tanti personaggi celebri, come Nelson Mandela nel film “Invictus”. Il timbro vocale di Morgan Freeman è inconfondibile e non solo per il suo suono profondo e affascinante, ma per come usa le intonazioni con armonia, presenza, controllo. Ogni parola arriva con intenzione, ogni pausa ha un significato. Nei suoi film Morgan Freeman con la voce trasmette autorità, calma, empatia — tutto senza mai alzare il tono.
Questo ci insegna una cosa importante: non serve per forza avere una voce “bella” per essere autorevoli, serve imparare a usare la propria voce nel modo giusto. La leadership vocale non nasce da caratteristiche innate, ma da consapevolezza, tecnica e intenzione comunicativa.
Spesso usi la metafora dello strumento musicale. Ce la spieghi?
La voce è a tutti gli effetti uno strumento musicale a fiato. Il tuo corpo è lo strumento, il diaframma è ciò che genera l’aria necessaria, le corde vocali sono il punto in cui il suono nasce. Quando espiri, il diaframma spinge l’aria attraverso la laringe e le corde vocali vibrano, producendo la tua voce. È come se tu fossi insieme lo strumento e il musicista. Ma come ogni strumento, anche la voce richiede studio, tecnica, costanza. Un musicista non impara a suonare bene in tre giorni: servono mesi, a volte anni, per padroneggiare uno strumento. E con la voce è lo stesso. La differenza è che nessuno ci ha mai insegnato a “suonarla bene”. Per questo tanti professionisti, pur preparati, non riescono a farsi ascoltare davvero.
Oggi si comunica molto anche attraverso il digitale. Come cambia l’approccio?
Cambia profondamente. Con l’avvento dei social media, dei podcast, delle video call e delle dirette streaming, il public speaking ha assunto nuove forme. Non basta più saper parlare bene in pubblico “dal vivo”: oggi bisogna saper modulare la propria voce in base al contesto, al mezzo e al pubblico. La voce, in un video o in un audio, diventa il primo elemento che crea connessione, attenzione, fiducia. Che tu stia facendo una presentazione su Zoom, registrando un podcast o parlando in una live su Instagram, la voce è ciò che costruisce o distrugge il tuo impatto.
Il futuro della comunicazione è digitale. E saper usare la voce con versatilità, sia dal vivo che online, è il segno distintivo di un leader moderno. Il mio metodo prepara i professionisti proprio a questa realtà, offrendo strumenti pratici e adattabili a ogni scenario: dalla sala riunioni alla videocamera, dal palco al microfono.
Parliamo dei tuoi percorsi. Cosa offri concretamente a chi vuole migliorare la propria comunicazione vocale?
Ho strutturato due percorsi complementari che lavorano in profondità, ma con modalità diverse. Il primo è “Voce da Leader”, un percorso di perfezionamento vocale, una sfida intensiva di tre giorni costruita per portare un cambiamento concreto, udibile, misurabile nella propria voce.
Questo perché se vuoi parlare in pubblico e comunicare in modo efficace come un vero Leader, devi prima imparare le tecniche che ti aiuteranno a padroneggiare la comunicazione e soprattutto diventare il “Leader della tua Voce”.
Come funziona il percorso di perfezionamento vocale?
Si parte con la sfida intensiva che dura 3 giorni. All’inizio sarai invitato a registrare una video presentazione di te per raccontare la tua attività in 2 minuti. Il video sarà la testimonianza dello stato iniziale di partenza della tua voce e del tuo modo di comunicare.
Seguiranno poi tre giorni in cui imparerai nuove tecniche vocali e svolgerai numerosi esercizi di public speaking, mirati per lavorare su tono, respiro, ritmo e presenza. E poi alla fine del terzo giorno, registrerai una tua nuova presentazione in video.
Ed è lì, nel confronto tra il “prima” e il “dopo”, che accadrà la vera magia.
Rivedendo e ascoltando te stesso, ti renderai conto che qualcosa è cambiato per davvero. Quel momento è il cuore della sfida. È il momento in cui ti senti più forte, più sicuro, più autorevole.
Sarà il primo passo importante per iniziare il tuo cammino di crescita personale e sviluppo professionale. E se vorrai continuare a perfezionarti per eccellere nella comunicazione a 360 gradi, c’è poi il Leadership Communication Program, un percorso di formazione completo in Voice Voaching, Public Speaking e Comunicazione efficace.
È un programma di comunicazione trasformazionale che dura alcune settimane, pensato per chi vuole parlare con autorevolezza in ogni contesto e migliorare oltre alla voce anche il linguaggio del corpo sul palco, in riunione, in video o nei contenuti digitali.
Sto progettando di portare il Leadership Communication Program anche a Dubai, per insegnare a tanti imprenditori Italiani le tecniche internazionali per migliorare il loro impatto vocale nelle trattative, nella leadership dei team, nei contenuti video e nella costruzione del proprio personal brand.
Se dovessi lasciare un messaggio a chi, pur essendo preparato, non si sente ancora percepito come un vero leader, cosa diresti?
Gli direi: non lasciare che la tua voce sia il punto più fragile della tua comunicazione. Puoi avere idee brillanti, competenze straordinarie, visione strategica, ma se la tua voce non le sostiene, se non sa trasmetterle con forza, rischi di rimanere inascoltato.
La voce è molto più di un suono: è la tua energia, la tua identità, la tua presenza.
E non servono anni per cambiarla. Serve però un metodo efficace che ti insegni ad avere più consapevolezza e controllo della voce.
Perché ricorda, se vuoi comunicare come un vero Leader, devi prima diventare il Leader della tua voce.
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