BRICS: ecco perché lavorare con questi Paesi

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Il BRICS, nato il 16 Giugno 2009, è una istituzione finanziaria e commerciale ideata per contrastare l’egemonia filo-atlantista, pertanto, un accordo funzionale a costruire un sistema economico e finanziario alternativo a quello occidentale, attualmente dominante

Il BRICS: tutto quello che devi sapere

I Paesi oggi coinvolti nel gruppo, come suggerisce l’acronimo stesso, sono Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica. In attesa di accettazione Turchia e Algeria, invece, tra gli invitati all’ultimo summit si trovano Argentina, Cambogia, Egitto, Etiopia, Fiji, Indonesia, Iran, Kazakhstan, Malaysia, Nigeria, Senegal, Thailandia e Uzbekistan.

Va, inoltre, precisato anche che la New Development Bank, la banca dei BRICS, istituita il 15 luglio 2014, in occasione del sesto summit tenutosi in Brasile, e creata per consolidare e patrimonializzare dal punto di vista finanziario gli accordi commerciali tra questi Paesi, la quale opera molto efficientemente per finanziare concreti progetti di sviluppo e promuovere l’utilizzo delle monete locali nei commerci, ha, recentemente, incluso tra i suoi membri altri 4 Paesi, ovvero Egitto, Bangladesh, Emirati Arabi Uniti e l’Uruguay.

Le caratteristiche comuni dei Paesi del BRICS

Ciò che più unisce i Paesi del BRICS sono quattro caratteristiche fondamentali che li accomuna tutti:



1) Una popolazione giovane e un aumento demografico: il boom economico di queste nazioni ha favorito la crescita del popolo che, avendo maggiore disponibilità, procrea maggiormente;

2) PIL in crescita esponenziale: tali stati stanno registrando, di questi tempi, un aumento verticale in termini economici interni, con tanto di cifre da record;

3) Ricchezza di materie prime: questi stati possiedono da sempre risorse uniche, protette nel loro sottosuolo, richieste e invidiate da tutto il resto del globo;

4) Presenza di strumenti bancari veloci e alternativi: ciò che più interessa al BRICS è rappresentare un’alternativa all’egemonia del sistema bancario internazionale detenuta dagli Stati Uniti.

La potenza del BRICS: perché va considerata

Quanto detto evidenzia come tutti questi Paesi, soprattutto se riuniti sono uno stesso ideale economico, rappresentino necessariamente una potenza che deve essere considerata.

L’Europa, invece, continua a sottovalutare il ruolo economico e politico dei BRICS, a ignorarli come potenziale sistema coordinato e considerarli, invece, solo singolarmente.

Il blocco di tali Paesi, però, rappresenta il 18% del commercio di merci e il 25% degli investimenti esteri a livello globale. Inoltre, nonostante l’impatto della pandemia, nel 2021 il volume totale degli scambi di merci dei BRICS ha raggiunto quasi 8.550 miliardi di dollari, con un aumento del 33,4% su base annua.

Pensare di fingere che non esiste questa nuova rete economica sarebbe davvero un errore.

Come e perché lavorare con il BRICS?

Ecco, allora, che se si decide di fare investimenti, guardare a questi Paesi emergenti è, decisamente, cosa buona e giusta.

Grazie alla loro crescita verticale, anche tu puoi beneficiare di incrementi di mercato e dare avvio ad un’attività di successo o investire in questi Paesi per proteggere e vedere aumentare il tuo patrimonio.

Come fare, però, per lavorare con i BRICS? Come abbiamo già visto, tali nazioni si pongono, o meglio contrappongono, quali alternativa al sistema SWIFT capitanato dagli Stati Uniti: proprio per questo, motivo, dunque, essi sono, in più di qualche modo, ostacolati. Pertanto, decidere di trattare con il BRICS significa sicuramente assicurarsi un patrimonio alternativo, protetto e libero dal sistema bancario internazionale.

Dunque, per accedere alla realtà BRICS è necessario possedere una posizione rilevante e promettente, ma, soprattutto, tutelata, che solo gli Emirati Arabi Uniti possono garantire. Infatti, gli EAU sono la prima meta scelta per gli investimenti esteri, proprio grazie alla garanzia di protezione che garantiscono a tutti gli investitori e ai loro dati.

In particolare, a differenza di tutti gli altri Paesi del globo, gli EAU, pur avendo aderito al CRS, ovvero lo scambio automatico internazionale di informazioni finanziarie, gli Emirati Arabi Uniti sono l’unico stato al mondo che garantisce ancora oggi il totale anonimato se l’investitore risiede nel loro territorio.

Pertanto, aprire una società a Dubai, il primo tra gli emirati in tema di finanza, oltre che il più importante hub finanziario internazionale del pianeta, è la soluzione per chi voglia accedere ad un sistema protetto e che permette di entrare in contatto con i Paesi del BRICS.

Aprire una società a Dubai per lavorare con i BRICS

Se vuoi lavorare con i BRICS, quindi, devi aprire una società a Dubai, essendo gli EAU, gli unici Paesi al mondo che tutelano la privacy tua e dei tuoi asset patrimoniali.

Per farlo, ovviamente, è necessario essere supportato a 360 gradi da professionisti del settore, che a differenza di ciò che si legge online, sono rari.

Alcune società si occupano di company set-up e quelle che lo fanno solamente negli Emirati Arabi Uniti, specificatamente, a Dubai, si contano sulle dita di una mano. QuiDubai è in contatto con le migliori in questo ambiente e se stai cercando un orientamento tra le nostre pagine puoi trovare le informazioni che cerchi, oppure contattare la nostra redazione.

Proteggere la tua attività e il tuo patrimonio, affidandoti a chi conosce il mercato di Dubai vivendo e operando direttamente nel territorio, non è mai stato così importante come in questo periodo di transizione.

La Redazione

Siamo il magazine di riferimento per gli Italiani a Dubai.
Parliamo di diverse tematiche, dagli eventi al lusso fino alle opportunità che questa magnifica città ci fornisce.

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