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Trasferirsi a Dubai: perché sempre più italiani scelgono la sicurezza dei family officer

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Oggi la comunità italiana che vive stabilmente o a periodi negli Emirati supera le 21.000 persone. Molti di loro hanno scelto Dubai per un motivo preciso: stabilità, sicurezza e libertà di pianificazione. Oltre 2.000 italiani hanno già acquistato un immobile e un numero crescente di professionisti e famiglie valuta il trasferimento ogni mese.
La motivazione va oltre la fiscalità: dopo la pandemia: “Gli italiani non cercano scorciatoie, cercano un luogo dove la regola è chiara, la crescita è possibile e la legalità è una garanzia, non un ostacolo”, spiega Daniele Pescara, fondatore della Daniele Pescara Consultancy, insider d’eccezione per QuiDubai. Nel cuore di questa trasformazione emerge la figura del Family Officer, il professionista che coordina ogni aspetto del trasferimento: dalla pianificazione fiscale alla governance patrimoniale, fino alla protezione successoria.


L’Italia che parte: numeri, motivazioni e nuova geografia del futuro

L’Italia sta cambiando rotta. Negli ultimi cinque anni, secondo i dati AIRE, le iscrizioni di cittadini italiani residenti negli Emirati Arabi Uniti sono aumentate del 23%, toccando quota 13.000 a fine 2025.
Se si includono anche coloro che vivono a Dubai senza registrazione stabile, la comunità italiana raggiunge oltre 21.000 persone. Un dato che conferma una tendenza ormai strutturale: l’emigrazione italiana non riguarda più solo chi cerca fortuna, ma chi desidera proteggere ciò che ha costruito e garantirsi continuità. A spiegarci bene il contesto è Daniele Pescara, consulente d’eccezione e insider per QuiDubai.com.

“Dopo la pandemia, i conflitti e la crisi economica europea, sempre più famiglie e professionisti cercano un luogo dove poter vivere e lavorare con serenità,” spiega Daniele Pescara, fondatore della Daniele Pescara Consultancy. “Dubai offre un ambiente stabile, sicuro e meritocratico, in cui le regole funzionano e il lavoro viene riconosciuto.”

A spingere verso gli Emirati sono le stesse criticità che affliggono il Vecchio Continente: pressione fiscale elevata, burocrazia lenta e incertezza geopolitica.
Le stime mostrano un incremento costante nella fascia dei 18–34 anni, quella che più di ogni altra sta ridefinendo la mappa della mobilità globale.
Per molti giovani imprenditori e liberi professionisti, Dubai rappresenta un ecosistema di opportunità: zero imposte sul reddito personale, infrastrutture digitali, sicurezza giuridica e un mercato in espansione.

Ma non si tratta di una fuga. È un movimento ragionato, spesso frutto di mesi di pianificazione.
Oltre 2.000 italiani hanno già acquistato immobili a Dubai, attratti da un contesto dove il diritto di proprietà è tutelato, la burocrazia è gestibile e i tempi di approvazione sono rapidi.
Molti di loro, tuttavia, scoprono che trasferirsi non è solo una questione di voli e valigie.
“Chi affronta il cambiamento senza una guida rischia di restare fiscalmente residente in Italia, con tutto ciò che ne consegue,” avverte Pescara.
“Senza una pianificazione chiara si può incorrere in multe, contestazioni, blocchi bancari o segnalazioni antiriciclaggio. Sono errori evitabili, ma solo se si conosce la procedura corretta.”

Dietro la scelta di Dubai c’è quindi una nuova mentalità. Gli italiani che arrivano qui non inseguono un miraggio: cercano un metodo, una cultura della responsabilità e della protezione. Un cambio di paradigma che spiega perché sempre più famiglie vedono negli Emirati non solo una meta, ma un progetto di vita.

Il Family Officer: metodo, competenza e protezione

Trasferirsi a Dubai è un processo che richiede metodo e consapevolezza. Molti italiani scoprono tardi che aprire una società o ottenere un residence visa non basta per cambiare la propria residenza fiscale.
Serve una pianificazione completa, capace di coniugare aspetti legali, fiscali, patrimoniali e familiari.
Ed è qui che entra in gioco la figura del Family Officer.

“Nel nostro lavoro,” spiega Daniele Pescara, fondatore della Daniele Pescara Consultancy, “seguiamo ogni fase del trasferimento, dall’Italia agli Emirati. Non si tratta solo di consulenza fiscale o legale, ma di costruire un ecosistema sicuro per la famiglia e per l’impresa.”

Il Family Officer opera come regista della governance patrimoniale: coordina avvocati, commercialisti e fiscalisti internazionali, assicurando che ogni passaggio sia documentato e coerente con le normative di entrambi i Paesi. La regolamentazione locale — come mostrato nelle ‘Family Office Rules’ del DMCCA — definisce i requisiti per le family office negli Emirati.
Il team della Daniele Pescara Consultancy comprende oltre 40 professionisti, tra cui l’Avv. Giordano Di Lorenzi, il Dott. Giulio Bignotti, AML Officer certificato, e l’Ing. Enrico Salvatore Cucinotta, esperto in gestione e compliance. Un network che garantisce un trasferimento trasparente e sostenibile, fondato su tre principi cardine che Pescara definisce “i pilastri del Family Office”:

1️⃣ La Holding Cassaforte
La struttura che separa redditi, asset e flussi economici, creando uno scudo patrimoniale stabile e legale.
Permette di pianificare la gestione aziendale e familiare con chiarezza, riducendo i rischi futuri e proteggendo il valore generato.

2️⃣ La Governance Patrimoniale
Gestire le risorse in modo efficiente e indipendente.
Significa poter disporre del proprio patrimonio — eredità, trust, fondazioni, passaggi generazionali — con un sistema che unisce libertà operativa e rispetto delle regole internazionali.

3️⃣ La Certificazione Antiriciclaggio (AML)
Il terzo pilastro è la garanzia di trasparenza bancaria e conformità legale.
Ogni fase viene certificata, dai fondi agli investimenti, eliminando il rischio di contestazioni, blocchi o segnalazioni che potrebbero compromettere la reputazione del soggetto e la continuità dell’impresa.

“Il nostro compito,” aggiunge Pescara, “è farti dormire sonni tranquilli. La certezza normativa è la base della serenità personale e professionale. Chi si muove in modo corretto ottiene benefici reali, duraturi e riconosciuti.”

Oggi il Family Officer è più di una figura consulenziale: è un alleato strategico per chi desidera costruire un futuro solido e certificato negli Emirati.
Conoscere la fiscalità italiana, comprendere la normativa locale e coordinare le diverse competenze è ciò che distingue un trasferimento sicuro da uno rischioso.
In un sistema economico globale dove l’errore può costare caro, l’esperienza e la precisione diventano la vera forma di libertà.


🟧 FOCUS BOX — I quattro rischi di un trasferimento mal gestito

Trasferirsi a Dubai è un passo importante, ma senza pianificazione può trasformarsi in un percorso pieno di ostacoli.
Come spiega Daniele Pescara, “molti italiani credono di essere residenti negli Emirati, ma agli occhi del fisco italiano non lo sono affatto.”
Ecco i quattro errori più frequenti — e come evitarli.

1️⃣ Restare fiscalmente residenti in Italia
Il rischio più comune.
Anche dopo il trasferimento, se il centro degli interessi vitali (famiglia, affari, casa o conti bancari) resta in Italia, il fisco può considerarti residente.
La conseguenza? Pagare tasse su redditi prodotti all’estero e subire accertamenti per esterovestizione.
La soluzione passa da una pianificazione completa: iscrizione all’AIRE, residenza effettiva negli Emirati per almeno 183 giorni e tracciabilità di tutte le operazioni.

2️⃣ Contestazione di esterovestizione
È la più temuta.
Scatta quando una società viene formalmente spostata all’estero ma continua di fatto a essere gestita dall’Italia.
Le sanzioni possono essere molto pesanti, anche penali.
Un Family Officer certificato assicura che la governance aziendale sia conforme e che ogni documento — dai verbali societari alle comunicazioni bancarie — dimostri la reale operatività estera.

3️⃣ Blocchi bancari e segnalazioni antiriciclaggio
Un errore formale o una documentazione incompleta possono generare controlli automatici.
Le banche, in caso di sospetto, congelano i conti in attesa di verifiche.
In certi casi il nominativo può essere “flaggato” nei sistemi AML, rendendo impossibile aprire nuovi conti o operare liberamente.
La prevenzione è semplice: ogni flusso finanziario deve essere tracciato e certificato, dalla provenienza dei fondi alla destinazione finale.

4️⃣ Interruzione dei flussi finanziari e reputazione compromessa
Un trasferimento non gestito correttamente può portare al blocco temporaneo dei fondi, causando gravi danni a imprese e famiglie.
“Una reputazione bancaria rovinata si paga cara,” avverte Pescara.
“Basta una segnalazione per perdere l’accesso ai servizi finanziari globali.”
Per evitarlo, occorre costruire una catena di trasparenza che colleghi ogni operazione al suo fondamento legale, dalla fase preparatoria in Italia a quella operativa a Dubai.

Un trasferimento ben pianificato non è una formalità, ma una scelta di metodo.
Come ribadisce Pescara, “chi si muove con rigore non deve temere nulla: il vero successo è poter crescere nella legalità, senza rinunciare alla serenità.”


GUARDA LA SPIEGAZIONE COMPLETA DI DANIELE PESCARA


Etica, fiducia e il nuovo paradigma del successo

Ogni epoca riscrive le proprie regole del successo.
Per la generazione di imprenditori che guarda a Dubai, la crescita non si misura più solo in termini di profitto, ma nella capacità di costruire fiducia — verso i mercati, le istituzioni e la propria comunità.
Chi sceglie gli Emirati non cerca scorciatoie: vuole un sistema che premi la competenza e valorizzi la trasparenza.

Nel corso dell’ultimo decennio, Dubai è passata da simbolo di ambizione a modello di stabilità.
Un ecosistema che attrae famiglie, startup e investitori proprio per la chiarezza delle regole e la prevedibilità del sistema. “Trasferirsi qui,” spiega Daniele Pescara, “non significa fuggire dall’Italia, ma scegliere un ambiente dove legalità e crescita procedono nella stessa direzione.”

Il messaggio è chiaro: la libertà economica non vive di improvvisazione, ma di metodo.
Per questo, il Family Officer rappresenta oggi una figura chiave della nuova imprenditorialità internazionale.
Attraverso una governance responsabile, le famiglie e le imprese che si trasferiscono possono tutelare il proprio futuro, evitare rischi e consolidare un’eredità fondata sul rispetto delle regole.

La visione di Pescara e del suo team si inserisce in un orizzonte più ampio: quello di una nuova etica del business, dove il successo nasce dalla consapevolezza e dalla disciplina.
Dubai, in questo senso, diventa un laboratorio del possibile — un luogo dove l’innovazione convive con la legge e la pianificazione diventa la forma più alta di libertà.

La sfida del futuro non è muoversi più in fretta, ma muoversi in modo corretto.
E chi costruisce su questa base non cambia solo Paese: cambia modo di fare impresa.


La Redazione

Siamo il magazine di riferimento per gli Italiani a Dubai.
Parliamo di diverse tematiche, dagli eventi al lusso fino alle opportunità che questa magnifica città ci fornisce.

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